Re Caramello e Celestino Paladino

Una storia per educare i più piccoli alla prevenzione

C’era una volta, sperduto tra boschi incantati e verdi colline, un paese meraviglioso: il Regno di Croccante. Le sue strade erano fatte di dolce croccante caramellato alla granella di nocciole; i segnali stradali erano enormi lecca-lecca, e nella piazza centrale c’era una fontana da cui sgorgava cremosissima panna montata. Anche i negozi erano molto speciali: c’era la pasticceria di Pino Cannellino, con la vetrina sempre colma di meringhe e torte alla crema (alte anche dieci piani!); c’era la gelateria Millegusti della famiglia Ghiaccioli, dove preparavano all’istante ogni tipo di gelato e dove si trovavano i coni con panna montata migliori del Regno; c’era il negozio di cioccolata di Bruno Cacao e c’era il forno Panettoni di Mastro Focaccio, sempre circondato dal profumo di fragranti brioches e veneziane; c’era la budineria Molli-Molli e naturalmente non poteva mancare il negozio Croccanti & Caramelle di Madama Zuccherina.

La vita nel Regno di Croccante scorreva spensierata, tra una scorpacciata e l’altra. Tutti erano amici e nulla sembrava turbare la serenità e la pace. Il merito di tanta fortuna era in gran parte del sovrano, Re Caramello: egli infatti si dava da fare senza sosta perché ogni cosa nel suo Regno procedesse a dovere. Nonostante le sue molte occupazioni, il re si manteneva sempre allegro e sorridente, disponibile verso ogni persona che gli si rivolgesse. Come ogni abitante del Regno, Re Caramello era molto goloso: spesso, tra un ricevimento e l’altro, inviava il suo fidato Paggio Candito giù in paese da Madama Zuccherina, a procurargli qualche orsetto gommoso o qualche pezzo di croccante alle mandorle (il suo preferito).
Ma un brutto giorno, nel Regno di Croccante l’armonia si ruppe.

Re Caramello smise d’improvviso di uscire e si ritirò nella torre più alta del suo castello. Non voleva vedere nessuno e smise perfino di mangiare. I sudditi furono presi da grande preoccupazione: “Che sta succedendo a Re Caramello?” si chiedevano l’un l’altro. Per la preoccupazione, l’intera città fermò le sue attività: Pino Cannellino smise di impastare i suoi dolcetti, Bruno Cacao non preparava più praline e barrette; a Mastro Focaccio venne persino a mancare la farina per impastare i suoi panini di burro. Molti illustri personaggi furono chiamati a corte, per tentare di capire cosa stesse accadendo a Re Caramello: si presentarono al cospetto del re numerosi sapienti, furono messi in scena spettacoli straordinari di teatro, di danza, di acrobazie… nessuno però fu in grado di aiutare il sovrano. Ma un bel giorno, proprio quando tutti erano sul punto di arrendersi, Paggio Candito ebbe un’idea: aveva udito parlare di un certo Celestino Paladino, un giovane che abitava sul lontano Altopiano d’Avorio. La sua fama si era diffusa in lungo e in largo, superando i confini di molti reami, fino ad arrivare nel regno di Croccante. Si diceva che fosse capace di portare la tranquillità e il sorriso nei luoghi che visitava, e che fosse un grande esperto di pozioni ed arti magiche. Paggio Candito inviò i due messaggeri più veloci all’Altopiano d’Avorio per condurre il Celestino Paladino nel Regno di Croccante. Il Paladino prese con sé una grossa borsa colma di strumenti magici, pozioni, buffi bastoncini colorati e molte altre cose note solo agli esperti di incantesimi; poi partì al galoppo.

Quando finalmente giunse al cospetto del re, lo trovò accasciato mogio mogio sul suo trono. Celestino gli rivolse uno sguardo preoccupato, poi, piegatosi in un profondo inchino, si presentò al sovrano: “O cremosissimo Re Caramello, il mio nome è Celestino Paladino. Sono venuto qui dal lontano Altopiano d’Avorio per farvi visita; per favore, ditemi ora cosa vi affligge. Solo così potrò capire se posso in qualche modo esservi di aiuto”. Il sovrano non rispose nulla. Celestino tentò più volte, ma Re Caramello non aprì mai bocca. Avvilito dal silenzio del re, Celestino pensò di consolarsi con un pezzetto di croccante alle mandorle. Appena lo estrasse dalla tasca, Re Caramello sgranò gli occhi e si sentì salire l’acquolina in gola: da quanto tempo non provava il gusto del suo dolce preferito! Senza pensarci due volte, con mani protese verso il croccante, si slanciò in avanti: “Celestinooo!” esclamò forte. Ma proprio mentre pronunciava quel nome… ECCOLO! Il suo misterioso problema uscì allo scoperto: proprio in mezzo ai due dentoni davanti, i più in vista di tutto il sorriso… c’era un grandissimo BUCO!!! Assomigliava ai buchi che ci sono nel formaggio, ed era così grande che ci si poteva guardare dentro come si guarda in una finestra! Ci si sarebbe potuto infilare perfino un dito!!!
Re Caramello si rese conto di aver mostrato il suo terribile segreto a Celestino Paladino, e scoppiò a piangere a dirotto: “Hai visto come sono ridotto, Celestino?” disse tra i singhiozzi “Con questo buco tra i denti come posso parlare? Come posso sorridere? Mi sono isolato nel castello perché mi vergogno ad uscire in paese! E poi, che male!”.

“Sire, smettetela di piangere – rispose il mago – Non vi preoccupate. Ora che so qual è il vostro problema, posso darvi una bella notizia: io, Celestino Paladino, posso aiutarvi a risolverlo! Su, calmatevi, lasciate che vi spieghi, e presto questo bucone sarà solo un brutto ricordo!”. Detto fatto Celestino mise mano al suo borsone e tirò fuori molti bizzarri strumenti da mago e varie ampolle con pozioni. “Ora mettetevi comodo, chiudete gli occhi ed aprite la bocca, Maestà…Qui ci vuole un po’ di Magia Bianca!” esclamò raggiante. Chino sul sovrano, Celestino iniziò a versare intrugli magici, a sollevare in aria alti spruzzi colorati, a modellare composti, esercitando la sua fine arte per porre rimedio alle sofferenze del sovrano. Quando finalmente Celestino ebbe terminato, Re Caramello si guardò allo specchio e non riusciva a credere ai propri occhi: non c’era più nessun buco tra i denti, anzi, gli sembravano belli e lucenti più che mai! Nessun dolore gli avrebbe più impedito di dormire, nessuna vergogna lo avrebbe più rinchiuso nel castello! Pieno di gioia e di gratitudine disse: “Celestino, Cosa posso fare per ringraziarti?”.

“La cosa più importante, Re Caramello” – disse Celestino – “è che ascolti attentamente ciò che ti dirò. Adesso sei guarito dal tuo buco, ma devi comunque ricordarti dei tuoi amici dentini: tutti i giorni loro ti aiutano a mangiare, a parlare e a sorridere e hai potuto constatare quanto siano preziosi. Ora, devi sapere che ai dentini piace essere sempre lindi e pindi, se no si ammalano di buchi e non va bene. Per esempio, se mangi il croccante di mandorle e gli orsetti gommosi i dentini si sporcano”. “E allora” – interruppe il re preoccupato  – “non si potranno più mangiare il croccante e i dolcetti?”. “Certo che si possono mangiare” – lo tranquillizzò Celestino Paladino  – “a patto di non fare indigestione, naturalmente. Solo che dopo avere mangiato bisogna… Ecco, quello che voglio dire è che qui nel Regno di Croccante mancano… mancano le bacchette magiche insomma”.
“Ba-Bacchette magiche?” balbettò confuso Re Caramello, che non era un grande esperto di magia.

Celestino Paladino estrasse dal suo borsone una serie di curiosi bastoncini colorati: “All’Altopiano d’Avorio queste si chiamano Bacchette Magiche” – spiegò al re  – “ma se preferite potete chiamarle ‘Spazzolini’. Si usano dopo mangiato, e servono per fare le magie sui dentini e renderli sempre puliti e contenti. Mi raccomando poi, prima di fare la magia devi mettere sulla bacchetta la Poltiglia, detta anche ‘Dentifricio’: tieni, prima di partire ne ho preparato uno al sapore di menta selvatica” e porse al re una delle sue ampolle. Re Caramello prese in mano la Bacchetta Magica che preferiva e vi versò la Poltiglia: ora sì che poteva iniziare a fare le magie bianche! Seguendo le spiegazioni di Celestino, il Re strofinò i destini in lungo e in largo e fece una grande schiuma. Ogni destino da marrone che era grazie alla Magia Bianca tornò bianco e pulito, e ad ogni colpo di bacchetta magica era più splendente che mai. Una volta passato ad uno ad uno su tutti i dentini, il re si lavò con acqua fresca e si guardò allo specchio soddisfatto…che bella sensazione!

Prima di partire per tornare alla sua casa sull’Altopiano D’Avorio, Celestino si fece promettere solennemente dal re che tutti gli abitanti del Regno di Croccante avrebbero avuto una Bacchetta Magica del loro colore preferito e avrebbero imparato a fare le Magie Bianche sui loro dentini dopo ogni scorpacciata. E da allora, nel Regno di Croccante qualcosa è cambiato: fra la pasticceria di Pino Cannellino e la budineria Molli-Molli ora c’è la famosissima Bottega di Magia Lillo Sfavillo, con Bacchette Magiche di qualsiasi forma e di tutti i colori dell’arcobaleno. Gli abitanti del reame, poi, da veri buongustai, hanno imparato a preparare pozioni di Poltiglia per ogni gusto: alla fragola, al lampone, all’ortica…vedeste quante ampolle diverse si trovano sugli scaffali della nuova Pozioneria degli Aromi! La vita scorre felice e spensierata, senza più buchi: dopo ogni scorpacciata ci si incontra per divertirsi a fare tante Magie Bianche sui dentini, e sempre si ride e si scherza a più non posso.

Si dice che niente possa più turbare la pace nel Regno di Croccante e che i suoi abitanti accolgano sempre i visitatori con amicizia e con grandi sorrisi.

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